mercoledì 27 dicembre 2006

Cercasi Boia per impiccare Saddam Hussein

Saddam Hussein sarà impiccato. Gli saranno concessi una telefonata, un bicchiere d'acqua e una preghiera. Il cappio che lo ucciderà sarà di canapa e avrà 5 centimetri di diametro. La scena sarà interamente ripresa per poi conservarla negli archivi di Stato e trasmetterla nei tg.
Gli iracheni fanno la coda per aver la soddisfazione di diventare boia di uno dei peggiori dittatori della storia.
Un popolo intero acclamerà quel giorno, ogni angolo di Baghdad sarà invaso da voci, grida di vendettà, odio, liberazione e speranza.
Io continuo a riflettere sulla pena di morte.
La possibilità che una persona possa decidere il mio destino mi angoscia. Pensare che una persona possa far finire la vita altrui nell'istante in cui desidera mi terrorizza.
Io che se posso non corro troppo forte sull'erba per non schiacciare le formiche, io che provo rimorso quando sono costretto ad uccidere gli scarafaggi in casa e quando trovo una lumaca in mezzo la strada la appoggio sull'erba più lontana tremo e mi sconforta una simile risoluzione.
Chi ha odiato e fatto soffrire senza pentimento deve essere odiato e soffrire credo, ma il suo diritto di vivere non deve essere messo a repentaglio.
La sua pena dovrà essere scontata qui, in questo mondo, in modo giusto e proporzionato.
Nessun uomo ha il diritto di poter togliere la vita ad un altro suo simile se non per difendersi dai suoi attacchi.
Chi ha sbagliato, chi ha "offeso" deve pagare! E' giusto, è sacrosanto, è fondamentale, ma non lo è rimediare con un omicidio...

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