mercoledì 28 marzo 2007

Parte il ricatto della Chiesa!

...Se siete cattolici NON DOVETE votare a favore dell'introduzione dei Dico. E' inamissibile che la Chiesa si permetta di ricattare i politici e i cittadini in questo modo. Al di là del dibattito sui Dico, a cui si può essere favorevoli oppure no, la Chiesa deve smetterla di rilasciare documenti in cui obbliga determinate parti politiche a compiere certe scelte! E' scandaloso e immorale! E' ora di farla finita!!! Cosa direbbe il povero Don Camillo di fronte a tanta arroganza?

martedì 27 marzo 2007

ATTENZIONE-COMUNICATO IMPORTANTE!

AVVISO IMPORTANTISSIMO! E' ONLINE UN SITO PER RACCOGLIERE FIRME E PER SMUOVERE CONCRETAMENTE LA SITUAZIONE! NON E' LA SOLITA RACCOLTA FIRME MA UNO STRUMENTO BEN PIU' UTILE E CHE SICURAMENTE NON FARA' PIACERE A WIND! PARTECIPATE NUMEROSI, I NOSTRI DIRITTI DI CONSUMATORI CONTRO LA LORO ARROGANZA! http://addiowind.altervista.org Mirko

lunedì 26 marzo 2007

WIND Ennesima truffa ai clienti!

Ricordate poco tempo fa avevamo riportato e contestato aspramente la scelta di Wind di non rispettare la legge italiane non abrogando i costi di ricarica. Dopo le voci dei clienti e delle associazioni dei consumatori oltre che del garante delle comunicazioni Wind aveva fatto marcia indietro.
In questi giorni invece Wind ritorna a sferrare un ulteriore attacco verso i suoi clienti. Il gioco consiste nel modificare tutti i piani tariffari "Wind10" in "Wind12" (ovviamente molto più costoso) infischiandosene allegramente del contratto stipulato dal cliente (tutti: nuovi, vecchi, belli e brutti). L'Aduc in difesa del consumatore ha sollecitato il garante e anche la guardia di finanza ad eseguire un controllo e sanzionare Wind. Questa imposizione infatti si regge su clausole vessatorie e quindi irregolari sulle quali Wind cerca di aggrapparsi fregandosene del cliente! Si tratta quindi dell'ennesima truffa che Wind cerca di mettere a segno e che gli utenti devono combattere, attraverso proteste all' 155 (gratuito) o via fax al numero 800.915896 (gratuito)oppure 800.915844 sempre gratuito. Vi invito anche a contattare www.agcom.it
Ogni azione non è sprecata, la legge deve essere rispettata e i diritti pretesi! Wind è il terzo operatore di telefonia mobile ma il primo per le TRUFFE e per politica contro il cliente (che per un'azienda significa non capire veramente un fico secco!). Le nostre pretese non sono infondate poichè questo comportamente infrange il decreto Bersani, il codice delle comunicazioni e il codice del consumo.

domenica 11 marzo 2007

Italia.it Critiche al nuovo sito internet costato 45 milioni di euro

PRIMA lo hanno bocciato e ora ne stanno costruendo uno nuovo. Ai blogger e webdesigner, italiani e stranieri, non è piaciuto affatto il sito Italia.it, il sito che dovrebbe presentare il Belpaese al mondo. In tanti si sono sfogati su siti specializzati come Html.it o Marketingroutes.com, ma anche su decine di blog personali. Critiche su aspetti tecnici e anche contenutistici. E poi polemiche sulla spesa eccessiva e sui tempi di realizzazione del portale. Il progetto è costato fino ad ora 45 milioni di euro, la metà cofinanziati dalle Regioni.
Contro Italia.it si è formata una community piuttosto "rumorosa", che si sta organizzando per realizzare un sito alternativo.
Un clone di Italia.it già esiste e si chiama www.pugia.com/replay/italia_it. Marco, blogger esperto, lo ha fatto in poche ore e a costo zero, subito dopo la messa on line dell'originale. E' solo uno scheletro, per ora, ma segue metodi e regole in uso al momento nel mondo del web. Tutto cambia molto rapidamente in rete. Ed è proprio questa la critica più pesante che i blogger fanno a Italia.it: è nato già vecchio. Un'impostazione a tabella (già superata dai moderni linguaggi stilistici Css), troppe animazioni e filmati che rallentano il caricamento e bloccano i contenuti. Troppi clic per arrivare alle pagine interne, passaggi inutili che allontanano il sito dai primi posti nei motori di ricerca.
I blogger hanno contestato tutto, dal logo con il "cetriolo" verde (a inventarlo è stata un''agenzia americana), lo stivale senza Sardegna e Sicilia, alla ricetta dei bucatini all'amatriciana dove mancano degli ingredienti. "Chi ha disegnato questo marchio non ci conosce affatto e si vede".
Tratto da Repubblica (Alessia Piovesan)

venerdì 9 marzo 2007

I Gay contro i "Dico"

Ho letto su più di un giornale che diversi gay non si esprimono a favore dei "Dico" (Ex Pacs). Sono rimasto un po' perplesso non riuscendo a capire le loro posizioni.
Riflettendo ho compreso in parte alcune delle ragioni che spingono queste persone a dire No ai Dico. Il motivo principale viene dal fatto che "riservare" ai gay (o altre categorie diverse) un trattamento particolare rispetto a quello che è il trattamento "normale" o convenzionale può essere considerata una forma di discriminazione. Quello che vorrebbero infatti queste persone è avere un trattamento uguale a quello della maggior parte visto che si sentono e sono "Persone" come tutti.
La soluzione sembrerebbe quindi quella del matrimonio omosessuale...ma in un Italia in cui la Chiesa e certe parti politiche disapprovano perfino i diritti più basilari per certe categorie figuriamoci se il matrimonio è anche solo ipotizzabile. Il mio consiglio ai gay (e lesbiche ovviamente) è di lottare per i loro diritti e cogliere però anche i piccoli cambiamenti e concessioni (perchè si parla ancora proprio di concessioni) perchè a piccoli passi si raggiungono grandi obiettivi. Mi auguro che il legislatore risolva al più presto anche numerosi problemi burocratici e ideologici legati attorno a questa tematica

lunedì 5 marzo 2007

News: Wind conferma che eliminerà i costi di ricarica!

In ottemperanza al decreto Bersani, Wind, dopo il passo falso e il grave danno all'immagine, ha deciso (finalmente e giustamente) che eliminerà i costi di ricarica sia per i nuovi che per i vecchi clienti (per questi ultimi mantenendo inalterato il piano tariffario).
Dazebao pubblica questa notizia in anteprima (meglio dell'Ansa). La fonte dell'informazione è la stessa Wind. Domani alla stampa e ai tg verrà reso pubblico il contenuto del comunicato stampa ufficiale con cui Wind si impegna a rispettare il decreto e mi auguro anche a chiedere le sue scuse ai clienti.
I centralini di Wind nei giorni scorsi sono stati presi d'assalto, io stesso la scorsa sera incredulo del comportamento di Wind ho tartassato il 155 di chiamate. Delle 9 chiamate effettuate sono riuscito a parlare con una operatrice in modo chiaro solo 1 volta e dopo 4 minuti di attesa. Sicuramente milioni di clienti in rivolta hanno chiesto spiegazioni e Wind non ha potuto far altro che rispettare la legge (anche se il tentativo di inganno la dice lunga su certe politiche aziendali).

Wind non elimina i costi di ricarica!

Wind, dopo l'entrata in vigore del decreto legge 7/2007 denominato "Pacchetto Bersani" sulle liberalizzazioni e in questo caso l'eliminazione dei costi di ricarica dei cellulari per le ricaricabili, ha annunciato di infischiarsene, continuando a mantenere i costi di ricarica, (come se la legge non fosse mai entrata in vigore). Anche Vodafone non rispetta in pieno il decreto dal punto di vista del rimborso del traffico non utilizzato, in caso di cambio operatore.
Comunque è Wind ad adottare il comportamento peggiore e quel che è ancor più grave illegittimo e illegale. "...e' vietata, da parte degli operatori della telefonia mobile, l'applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica, aggiuntivi rispetto al costo del traffico telefonico richiesto, nonche' la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato. Ogni eventuale clausola difforme e' nulla ai sensi dell'articolo 1418 del codice civile". Wind pretende che anche i vecchi clienti modifichino il loro piano tariffario, ovviamente con costi superiori, per poter non pagare il costo di ricarica, peccato che la clausola sia da considerarsi nulla. Invito tutti a tartassare Wind (telefonata gratuita al 155) di chiamate di indignazione. In Italia un avolta si diceva che fatta la legge trovato l'imbroglio, adesso è ancora più semplice: La legge non la si rispetta e basta!

giovedì 1 marzo 2007

Cemento e ancora cemento!

Avrei un paio di cosine da criticare, ma quella che mi preme di più è una critica agli architetti che secondo me non hanno capito nulla (non mi rivolgo quindi contro tutti!).
Io di architettura non ne so moltissimo, ma una cosa per me fondamentale è il rispetto della natura (visto che ne facciamo parte) e con gli anni ho capito che l'uomo alla fine ricerca sempre il suo habitat ideale nella natura. Tanto per fare un esempio stupido, fareste mai un picnic in un parcheggio asfaltato? Vi piace soffocare nel cemento? Non vi fa male vedere alberi che vengono tagliati senza alcun rispetto? Il cemento è alienante, non è aggregativo come un prato. Beh, allora perchè gli architetti (se così si possono chiamare) che hanno progettato le ultime piazze che ho visitato non sanno neppure cosa sia un'aiuola? Un esempio viene dalla piazza di Mira (Riviera del Brenta)...Bella, nuova, spaziosa, c'è perfino la fontana...ma non c'è nemmeno un filo d'erba, una pianta, niente di "colore verde"...Vorrei proprio vedere chi l'ha progettata, seduto in estate all'ombra del suo amatissimo CEMENTO! VergonateVi! (Altri esempi osceni sono una piazza in cui pensate...gli alberi sono stati sostituiti da finti alberi di acciaio. Fate attenzione anche voi a quanta parsimonia si riservi verso nuovi alberi o aiuole nei parcheggi ecc. E' scandaloso quanto si stia regredendo a livello di verde pubblico). Mi auguro che i prossimi lavori siano più eco e umano-compatibili! Cosa ci vuole a piantare un po' di alberi o fare qualche aiuola? Forse costerebbe addirittura meno...Ciò che non funziona non è la finanza, è la testa di certa gente!

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