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mercoledì 28 marzo 2007

Parte il ricatto della Chiesa!

...Se siete cattolici NON DOVETE votare a favore dell'introduzione dei Dico. E' inamissibile che la Chiesa si permetta di ricattare i politici e i cittadini in questo modo. Al di là del dibattito sui Dico, a cui si può essere favorevoli oppure no, la Chiesa deve smetterla di rilasciare documenti in cui obbliga determinate parti politiche a compiere certe scelte! E' scandaloso e immorale! E' ora di farla finita!!! Cosa direbbe il povero Don Camillo di fronte a tanta arroganza?

venerdì 9 marzo 2007

I Gay contro i "Dico"

Ho letto su più di un giornale che diversi gay non si esprimono a favore dei "Dico" (Ex Pacs). Sono rimasto un po' perplesso non riuscendo a capire le loro posizioni.
Riflettendo ho compreso in parte alcune delle ragioni che spingono queste persone a dire No ai Dico. Il motivo principale viene dal fatto che "riservare" ai gay (o altre categorie diverse) un trattamento particolare rispetto a quello che è il trattamento "normale" o convenzionale può essere considerata una forma di discriminazione. Quello che vorrebbero infatti queste persone è avere un trattamento uguale a quello della maggior parte visto che si sentono e sono "Persone" come tutti.
La soluzione sembrerebbe quindi quella del matrimonio omosessuale...ma in un Italia in cui la Chiesa e certe parti politiche disapprovano perfino i diritti più basilari per certe categorie figuriamoci se il matrimonio è anche solo ipotizzabile. Il mio consiglio ai gay (e lesbiche ovviamente) è di lottare per i loro diritti e cogliere però anche i piccoli cambiamenti e concessioni (perchè si parla ancora proprio di concessioni) perchè a piccoli passi si raggiungono grandi obiettivi. Mi auguro che il legislatore risolva al più presto anche numerosi problemi burocratici e ideologici legati attorno a questa tematica

venerdì 9 febbraio 2007

I "Dico" rimpiazzano i Pacs!

I Pacs non piacciono? Beh allora facciamo i Dico! Cosa cambia? Credo nulla!
E' stato approvato oggi il disegno di legge da parte del consiglio dei ministri per la nuova legge sulle coppie di fatto , ieri "Pacs", oggi "Dico".
La sinistra è stata abbastanza concorde ad eccezione di Clemente Mastella e del suo Udeur che ha mantenuto il suo fermo no!
Ovviamente contraria anche la destra che cerca di inimicarsi la Chiesa... Staremo a vedere che succede, comunque quello che mi è piaciuto è stato il cambio del nome.
Mi ricordo quando la sinistra voleva darsi un nuovo smalto alla fine della scorsa legislazione e per pochi giorni si chiamò "Gad" per poi divenire Nuovo partito popolare ecc. ecc.
E' un po' come quando Berlusconi suggerì alla agonizzante Fiat di qualche tempo fa di sostituire il nome in Ferrari per recuperare l'immagine perduta...e così in tanti si ritrovarono col garage occupato da una fiammeggiante Ferrari-Punto o come nel mio caso con una Ferrari-Bravo...la scatola cambia, ma il succo (nel bene o nel male) resta!

lunedì 11 dicembre 2006

Lesbiche, Gay, Convivenze, Chiesa, Governo: Basta litigare Facciamo Pacs!


Il PACS (Patto Civile di Solidarietà) è un documento che raccoglie e ufficializza leggi specifiche intente a garantire dignità e diritti alle coppie di fatto, ovvero quelle coppie di persone che non sono sposate. Non è solo il caso di omosessuali, ma anche di convivenze non matrimoniali (due anziani che dopo essere rimasti vedovi instaurano un'altra relazione).
Al momento queste coppie non sono tutelate dalla legge proprio per il fatto che l'unione non è giuridicamente riconosciuta. Attraverso i pacs ciò sarà possibile (come già avviene in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Portogallo Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Lussemburgo e nelle regioni spagnole di Catalogna, Aragona, Navarra. La Gran Bretagna, la Svizzera e la Croazia stanno per approvare leggi analoghe)

Ma allora perchè non si fa? Beh...siamo in Italia e c'è di mezzo la Chiesa.
Sotto il polverone sollevato dai preti che si vogliono sposare (Uno dei numerosi blog sull'argomento http://sacerdotisposati.splinder.com/) la Chiesa, intenta a difendere le sue pretese talvolta anacronistiche non intende equiparare matrimonio a unioni di fatto.
Il dibattito è quindi più infuocato che mai. Si tratta di stabilire leggi che non vadano contro l'idea di famiglia ma che tutelino queste coppie.
Speriamo che per una volta ci sia un incontro comune tra le diverse parti, e che per una volta si considerino le esigenze della gente comune, lasciando da parte strumentalizzazioni politiche.

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