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venerdì 9 marzo 2007

I Gay contro i "Dico"

Ho letto su più di un giornale che diversi gay non si esprimono a favore dei "Dico" (Ex Pacs). Sono rimasto un po' perplesso non riuscendo a capire le loro posizioni.
Riflettendo ho compreso in parte alcune delle ragioni che spingono queste persone a dire No ai Dico. Il motivo principale viene dal fatto che "riservare" ai gay (o altre categorie diverse) un trattamento particolare rispetto a quello che è il trattamento "normale" o convenzionale può essere considerata una forma di discriminazione. Quello che vorrebbero infatti queste persone è avere un trattamento uguale a quello della maggior parte visto che si sentono e sono "Persone" come tutti.
La soluzione sembrerebbe quindi quella del matrimonio omosessuale...ma in un Italia in cui la Chiesa e certe parti politiche disapprovano perfino i diritti più basilari per certe categorie figuriamoci se il matrimonio è anche solo ipotizzabile. Il mio consiglio ai gay (e lesbiche ovviamente) è di lottare per i loro diritti e cogliere però anche i piccoli cambiamenti e concessioni (perchè si parla ancora proprio di concessioni) perchè a piccoli passi si raggiungono grandi obiettivi. Mi auguro che il legislatore risolva al più presto anche numerosi problemi burocratici e ideologici legati attorno a questa tematica

lunedì 11 dicembre 2006

Lesbiche, Gay, Convivenze, Chiesa, Governo: Basta litigare Facciamo Pacs!


Il PACS (Patto Civile di Solidarietà) è un documento che raccoglie e ufficializza leggi specifiche intente a garantire dignità e diritti alle coppie di fatto, ovvero quelle coppie di persone che non sono sposate. Non è solo il caso di omosessuali, ma anche di convivenze non matrimoniali (due anziani che dopo essere rimasti vedovi instaurano un'altra relazione).
Al momento queste coppie non sono tutelate dalla legge proprio per il fatto che l'unione non è giuridicamente riconosciuta. Attraverso i pacs ciò sarà possibile (come già avviene in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Portogallo Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Lussemburgo e nelle regioni spagnole di Catalogna, Aragona, Navarra. La Gran Bretagna, la Svizzera e la Croazia stanno per approvare leggi analoghe)

Ma allora perchè non si fa? Beh...siamo in Italia e c'è di mezzo la Chiesa.
Sotto il polverone sollevato dai preti che si vogliono sposare (Uno dei numerosi blog sull'argomento http://sacerdotisposati.splinder.com/) la Chiesa, intenta a difendere le sue pretese talvolta anacronistiche non intende equiparare matrimonio a unioni di fatto.
Il dibattito è quindi più infuocato che mai. Si tratta di stabilire leggi che non vadano contro l'idea di famiglia ma che tutelino queste coppie.
Speriamo che per una volta ci sia un incontro comune tra le diverse parti, e che per una volta si considerino le esigenze della gente comune, lasciando da parte strumentalizzazioni politiche.

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