lunedì 27 novembre 2006

Bus: I miei incontri stimolanti


Oggi come al solito finite le lezioni all'università corro come un pazzo e prendo il bus da Venezia per un pelo, salgo al volo, le porte si chiudono e partiamo.

Sono in piedi a leggere uno di quei giornaletti gratuiti che distribuiscono in quasi tutte le città (e che devo dire rispetto a qualche anno fa mi sembrano di molto migliorate), ad un certo punto mi sento chiamare:"Ehi signore, se vuole può sedersi, così leggerà meglio".
Un po' perplesso alzo la vista dal foglio, ringrazio e mi siedo.

Il mio gentilissimo compagno di viaggio è un giovane di 14 anni al primo anno di un istituto alberghiero, ottimo studente come non tarda a dirmi.
Non sono molto abituato a parlare con gente sconosciuto specie in bus (e devo dire che nutro amore per il bus proprio perchè è un luogo in cui mi sento protetto e libero di pensare ai fatti miei)...comunque ogni tanto una chiacchierata fa piacere.

Scopro così che il ragazzo, Andrea si chiama (con tanto di presentazione e stretta di mano) è un tipo un po' particolare (e si nota).
Mi chiede come va, cosa studio ecc. i soliti convenevoli ma molto più numerosi del solito, in ogni caso li apprezzo perchè sono reali.
Il ragazzo mi dice che ama studiare la filosofia, che è molto bravo in matematica, che vorrebbe un giorno frequentare come me l'università e che purtroppo la madre non è molto propositiva nei confronti dello studio (...è più per il lavoro).
Non sono entrato più di tanto in argomento perchè avrei dovuto dirgli con rammarico che la madre è un'idiota e che se lui vuole studiare deve studiare costi quel che costi (anche di andare contro un genitore).

"Studio lingue" gli faccio sapere, lui mi dice che le lingue non sono il suo forte, specie se deve scriverle perchè è DISGRAFICO ... mi spiega che è come la dislessia ma riguarda la scrittura. (Per chierirvi le idee www.graficamente.incipit.biz/pag_disgrafia.htm).
Inizia a tirarmi fuori quaderni e altro per mostrarmi le sue difficoltà di scrittura e il suo modo di prendere appunti per schemi (un qualcosa di comune ce l'abbiamo).
Con molta soddisfazione mi fa sapere che un professore per il quale nutre molta ammirazione lo ha incaricato di fare altri schemi al computer anche per i compagni che non hanno molta volgia di studiare.
Continua ad insistere su come alcuni professori siano quasi degni di venerazione e come altri non valgano nulla.
Pesnso anch'io la stessa identica cosa e gliela faccio sapere. Mi guarda sorridendo.
"A man mano che si cresce e si studia si scopre che alla fine i professori sono persone normali che hanno studiato, noi quando siamo piccoli le vediamo in modo distorto, una sorta di esseri onniscenti, ma così non è".

Lui mi fissa e mi fa capire che dopo poco dovrà scendere, mi guarda ancora e dice: "Ottima conversazione". Grazie gli dico e gli auguro buona giornata.

Questo tipo di incontri, seppur sporadici, devo dire che sono sempre molto stimolanti e mi fanno pensare. Mi fanno riflettere e mi infondono una nota di ottimismo non sempre così facile da trovare! A voi è mai capitato?

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